How to do business in the Canary Islands
What are the first actions necessary to start your own business in the Canary Islands?
Small and medium-sized companies are the backbone that supports theItalian productive economic system.
Spain is no different.
Indeed in the Iberian world, and in particular at Canary Islands, there is a real cult of "self employed”, inserting in this definition the circa 3,2 millions of small businesses on which Spain's GDP is based, mostly employed in the service sector.
Agricoltura: 11,5%.
Industria: 4,4%.
Costruzione: 10,9%.
Services: 73,2%.
In questo sistema nazionale, si ritrova ilmicro Mondo Canario, dove ancor più è diffusa l’offerta di servizi attraverso la forma del self employed.
Un numero rilevante e costantemente in crescita, oltre le 50.000 aziende, quasi il doppio del 2016.
E’ un incremento dovuto non solo alla caratteristica del tessuto economico delle isole ma anche perla politica incentivante da ogni singola Regione (Cabildo) insulare e di ogni Amministrazione comunale (Ayuntamiento).
Un italiano che approccia questo mondo lavorativo nella forma di lavoratore per proprio conto subirà uno shock emotivo scoprendo che in questa nazione vi è il costante impegno ad equiparare il lavoratore dipendente con quello autonomo (indennità di malattia, di disoccupazione, contribuzione previdenziale minima di 15 anni, etc.), ancor più scoprendo di poter unificare il proprio periodo contributivo italiano con quello spagnolo.
Le Isole Canarie basano la loro economia sul turismo con un fatturato di circa 16 miliardi di euro nel 2019 e con oltre 15 milioni di visitatori.
Le Canarie si possono definire un vero e proprio paradiso terrestre, e non solo per le bellezze naturali e il clima, ma anche per il sistema sociale, la ricchezza economica e l’organizzazione fiscale, e non da ultimo per il suo popolo dal carattere cordiale e disponibile.
Tuttavia impiantare un nuova azienda in questi luoghi risponde, più che mai, alleregole del marketing che governa ogni business nel mondo occidentale.
Se è ben vero che, negli ultimi anni, nell’Arcipelago si è operata un’ottimaderegulation burocratica, l’insieme delle regole vigenti sono si poche ma molto rigorose.
Regole verso cui ci si può porre con animo sereno avendo di fronte uffici pubblici, sempre disponibili e dalla parte dell’utente.
Spesso in Italia, le lungaggini della burocrazia fanno passare in secondo piano tutto l’impegno che va profuso per far, prima, nascere la propria attività e poi per farla decollare.
Tuttavia il mercato e la concorrenza, qui come ovunque, non fanno sconti.
Ognuna delle 7 isole che compongono l’Arcipelago Canario, (La Palma, Tenerife, La Gomera, Grand Canaria, Fuerteventura e Lanzarote), fino all’ultima arrivata, la più piccola, l’ottava, (la Graziosa), presenta caratteristiche sue proprie in riferimento alla quantità e e alla provenienza dei turisti di ogni anno.
Quali sono le prime azioni necessarie per dare avvio alla propria attività?
Chi non è alla sua prima azienda, sa bene chenon è sufficiente il disporre di un capitale iniziare per poter dare avvio alla propria attività se prima non si elabora un vero e proprio Piano Strategico.
Il rischio di sottovalutare le caratteristiche del luogo, dove si sceglie di operare, può essere la prima causa di insuccesso del proprio business.
La scelta della forma legale e fiscale della propria azienda, può rivelarsi nociva per la sua sopravvivenza, intaccando gli utili, per errate opzioni organizzative, già dopo pochi mesi di lavoro.
In questo breve articolo, voglio spronare ogni nuovo imprenditore alle Canarie a procedere con cautela ma con decisione nel programmare la nascita della propria attività e il suo avvio.
I 4 passi fondamentali:
- Analisi di Mercato
- Costituzione Azienda
- Piano Comunicazione
- Formazione
Analisi di Mercato
“Ebbene, ho deciso di venire a fare l’imprenditore di me stesso alle Canarie”.
“Dispongo un capitale, che se pur modesto, sarà sufficiente, visti i minori costi di questo nuovo mondo”.
“Ho una discreta esperienza maturata nel mio paese di provenienza”.
Sono le tre affermazioni basiche per affrontare iltrasferimento della propria attività dall’Italia alle Canarie o anche per impiantarne una nuova, ripartendo da zero.
Il primo passo necessario è valutare quale delle Isole più si confà alle proprie aspettative, sia per la disponibilità di capitale (ogni isola avrà una diversità di costi, non solo per gli affitti, per i lavori che saranno necessari al proprio locale commerciale, ma anche per il costo generale della vita).
Bisognerà valutare la propria propensione adapprendere un nuova lingua, se già non se ne conosce un’altra oltre l’italiano (la comunità italiana è presente in tutte le isole ma il massimo della concentrazione è al nord di Fuerteventura, dove ormai è la più diffusa).
Sarà d’obbligo valutare quanto possa essere compatibile con gli usi e le caratteristiche della località dove ci si intende impiantare l’idea che abbiamo circa il nostro business (ogni parte, anche all’interno di una singola isola, presenta diverse caratteristiche economiche, per maggiore o minore presenza turistica).
Se opererò aLanzarote, mi dovrò confrontare principalmente con una massiccia presenza (stanziale e turistica) di inglesi, con gusti ed esigenze profondamente diverse da quelle cui siamo abituati in Italia.
Ma se sceglierò Corralejo (a nord di Fuerteventura) mi dovrò confrontare con una maggioranza (circa 10000) italiani, provenienti da tutte le regioni, e potrò continuare a pensare e ad agire quasi come in Italia.
Diversamente dal sud della stessa isola dove l’etnia prevalente è quella proveniente dalla Germania.
Se sceglierò Las Palmas, la capitale delle Isole Canarie, dovrò essere pronto a confrontarmi con una grande città spagnola con oltre mezzo milione di abitanti, con un respiro profondamente internazionale.
Molte sono leSocietà Multinazionali che stanno trasferendo la propria direzione legale e fiscale in Gran Canaria da ogni parte del mondo.
Quindi dovrò soggiornare un periodo laddove ho scelto di venire a vivere e lavorare per conoscere il più possibile le caratteristiche della zona, fare una valutazione dei costi, ricercare la migliore location per la mia attività, verificare il livello di commerciabilità della mia idea rispetto alle caratteristiche del luogo.
Valutare se impiantare ex novo la mia azienda o subentrare in una preesistente (TRASPASO). Quest’ultima scelta può apparire la più semplice, rapida e la meno rischiosa. Invece, per esperienza, questa scelta spesso si rivela la più pericolosa se non si è assistiti da un professionista di fiducia.
In un altro articolo, affronteremo, con dovizia di particolari, il tema di questo istituto commerciale, il traspaso, ormai divenuto una caratteristica nel subentro commerciale ma che è colmo di rischi, perché ci si deve confrontare con un sistema fiscale diverso da quello italico e con una legge sulle locazioni ancora non tutelante a pieno l’attività commerciale.
Insomma si dovrà approntare una propria personale “Ricerca di mercato”, sempreché non si decida di affidare a un professionista l’elaborazione di uno studio appropriato e personalizzato.
Costituzione Azienda
Il secondo passo da fare ela nascita legale della propria azienda.
Ogni isola, pur in ottemperanza della legge nazionale spagnola, presenta procedure diversificate anche solo nel primo e indispensabile passo che è quello di dotarsi del NIE, ovvero del numero di identificazione dello straniero, fondamentale anche se si decidesse di fare un periodo comelavoratore dipendente, oanche se si è in pensione.
Se sceglierò di costituire una società di capitali, dovrò confrontarmi con una normativa profondamente diversa da quella del mio paese di provenienza.
Tempi, sistemi di costituzione (on line o a mezzo notarile), adempimenti in fase costitutiva e gestionali poi, dovranno essere attentamente valutati con l’ausilio di professionisti che sappiano per interpretare quelli che sono i futuri programmi.
Se opterò per una azienda individuale, o un’impresa famigliare, sarà bene scegliere il periodo dell’anno più opportuno e la relativa procedura per poter accedere aicontributi a fondo perduto che si riconoscono allestart up “di provenienza da situazioni di disoccupazione”.
Una buona notizia è che in Spagna non esistono le Camere di Commercio e gli Albi Professionali, ma solo pubblici registri cui si accede con diritto universale e non dietro esami, concorso o requisiti stringenti e limitanti.
Il secondo passo sarà la scelta deltipo di gestione fiscale: forfettaria, semplificata o ordinaria.
Scelta che può condizionale la mia vita futura per almeno tre anni.
Infine individuata la location, stipulare un contratto di affitto che ben risponda alle esigenze di investimento nel tempo.
Per quanto le normative siano in evoluzione, alle Canarie non esiste una previsione di legge di un minimo temporale di 6 anni più altri 6, o nel caso di alberghi 9 anni più 9, come avviene nel nostro Paese di origine.
Ancora una volta un buon consiglio sarà quello di avvalersi di un buon professionista evitando di limitarsi ai consigli di società immobiliari che rischiano di trovarsi spesso in un conflitto di interessi.
Quindi saremo pronti per affrontare la burocrazia comunale sia che si tratti di Traspaso sia che si voglia dar avvio a una nuova azienda.Anche qui sarà necessaria una sorta di SCIA, (comunicazione di inizio attività), presentata la quale e pagata la tassa iniziale ci darà diritto all’avvio del lavoro.
I lavori necessari all’interno e all’esterno del negozio, bar, ristorante o ufficio che sia, non richiedono una prassi laboriosa e snervante che ben conosciamo.
Non dovremo confrontarci in estenuanti incontri con gli uffici del Comune e dell’Azienda socio sanitaria e le indicazioni entro cui muoversi sono precise e univoche, di solito, risolte brillantemente da esperti geometri o ingegneri, il cui costo si rivela solitamente contenuto.
La scelta del tipo di contratto da andare a stipulare con i dipendenti e l’ultima delle scelte da fare con estrema attenzione.
Finalmente, se tutto sarà frutto di un piano strategico ben impostato, nell’arco di due o tre mesi si potrà festeggiare con l’inaugurazione della propria attività.
Piano Comunicazione
In un luogo come le Isole Canarie, dove tutto è basato sul turismo stagionale, che comunque dura tutto l’anno (mare da gennaio a dicembre); dove c’è un ricambio nelle gestioni commerciali molto frequente; dovela popolazione stanziale è in continua mutazione, la comunicazione pubblicitaria è particolarmente complessa.
La classica stampa di flyers può rivelarsi difficoltosa, costosa e inappropriata; basti considerare che un turista vive le proprie ferie dai 10 ai 15 giorni in media.
Le affissioni periodiche non sono una consuetudine se non con impianti fissi e per lungo tempo con costi notevoli.
Nell’epoca del digitale, elaborare un efficacepiano editoriale, gestendo la propriapresenza sui social si rivela come la scelta più dinamica, efficace e soprattutto meno costosa.
Ma attenzione al “fai da te”, avvalersi di un buon professionista farà la differenza della nostra attività.
Se poi si riuscirà a coordinare anche con unbuon programma di eventi che facciano conoscere la nostra nuova presenza commerciale o la nuova gestione, i risultati si potranno verificare rapidamente.
Formazione
Questa opzione risulta essere la più trascurata, preferendo basarsi sulla propria esperienza, a volte solo di consumatori o basandosi sul curriculum della persona che si decide di assumere.
Nulla di più sbagliato.
Anche se, prima di trasferirsi alle Canarie, si era soliti far colazione al bar ogni mattina, non significa, di per sé, saper gestire un bar-tavola calda.
Spesso ottime attività commerciali, ben posizionate, con mirati allestimenti, con scelta di prodotti di qualità, vedono ridurre i propri incassi e il numero dei clienti, proprio per aver trascurato questo elemento fondamentale nella gestione di qualsiasi attività che si rivolga al pubblico.
Ogni nazione ha le sue tipiche consuetudini relazionali, ma in un territorio turistico cosmopolita come le Isole Canarie, non si può prescindere dalla conoscenza dei gradimenti delle diverse etnie.
Non è possibile trascurare la formazione del proprio personale anche in funzione della conoscenza di quelle poche ma severe regole che la pubblica amministrazione richiede.
Stage di aggiornamento sulla conoscenza dei nuovi prodotti, delle nuove attrezzature e delle regole che regolano le attività commerciali, sono alla base di qualsiasi impresa di successo.
Da sempre e in ogni luogo la genialità di un imprenditore fa il successo della propria impresa, ma una pianificazione precisa e puntualefarà crescere più rapidamente il proprio business e ottenerne le maggiori soddisfazioni.
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